Il Mercato delle Erbe di via Armaroli fa risalire le sue
origini alla tradizione commerciale giudaica. Già dal 1399, i mercanti ebrei
del cosidetto Trivium Judeorum, che comprendeva la zona di vicolo Ferrari, via
Armaroli e via Berardi, riuscirono ad ottenere dalle autorità cittadine il
permesso per effettuare scambi commerciali in loco.
La prima regolamentazione ufficiale del Mercato delle Erbe viene
approvata dal consiglio comunale il 5 dicembre del 1925 e prevedeva la
delimitazione degli spazi, la ripartizione in zone di vendita e la suddivisione
secondo il genere di mercanzie.
Fino agli anni settanta il Mercato si estendeva in via
Armaroli, viale Giacomo Leopardi, rampa Zara, vicolo Buonaccorsi e via Berardi
e comprendeva sia venditori al dettaglio che grossisti di ortofrutta. I locali
del mercato coperto era utilizzati come magazzini per i grandi distributori di
ortofrutta. La merce veniva esposta fuori al lato della strada.
Sono varie le ragioni che hanno spinto l’amministrazione
comunale in data 30 dicembre 1972 a traslocare il Mercato ortofrutticolo da via
Armaroli all’ex foro boario di Piazza Pizzarello, in attesa della costruzione
del mercato ortofrutticolo di Piediripa che era previsto per la primavera del
1974.
La prima di esse era quella di poter snellire il traffico di
ingresso nel centro storico, visto che i
vari posteggi dei produttori ortofrutticoli stazionanti al lato di rampa Zara e via Armaroli ed i magazzini dei grossisti gravitanti intorno a quest’area, rendevano, specialmente al mattino, la circolazione dei mezzi pubblici e privati.
vari posteggi dei produttori ortofrutticoli stazionanti al lato di rampa Zara e via Armaroli ed i magazzini dei grossisti gravitanti intorno a quest’area, rendevano, specialmente al mattino, la circolazione dei mezzi pubblici e privati.
Le condizioni igieniche non erano rispettate, i prodotti
erano posti in mezzo alla strada senza alcun riparo da polvere, pioggia e gas
inquinanti delle auto che passavano. Inoltre vi erano necessità di ordine economico
determinate dalla circostanza che il mercato dei produttori si svolgeva in uno
spazio praticamente all’aperto ed incontrollabile.
In tale situazione la merce non solo restava a terra per
diverse ore incustodita, ma diversi produttori effettuavano le loro vendite
anche prima dell’orario prestabilito, per cui chi si atteneva all’orario spesso
si trovava a dover contrattare merce che altri avevano già scartato.
A seguito dello spostamento del mercato ortofrutticolo
nell’ex foro boario di piazza Pizzarello, dal 1973 ad oggi, il Mercato coperto
di via Armaroli è stato utilizzato per la vendita delle merci al minuto per i
privati, mentre nei suoi pressi, in quel piccolo largo che si trova dinnanzi la
chiesa delle Monachette, vi si trasferì il mercatino delle piante e dei fiori.